Indegne condizioni alloggi collettivi Scuola Formazione Via di Brava “Giovanni Falcone”

Continuano a giungere diverse segnalazioni da parte del personale di polizia penitenziaria assegnatario di alloggi collettivi presso la Scuola di Formazione “Giovanni Falcone” sita in Via di Brava in Roma.

Nello specifico si duole rilevare le precarie condizioni igienico-sanitarie nonché strutturali in cui versano gli alloggi assegnati al personale a seguito di interpello e a pagamento (come da disposizione di rilascio stanze singole di recente emanazione), che ha determinato una assegnazione “multipla” in medesimo alloggio caserma (4 persone) con condivisione di unico servizio igienico e spazi armadiature e suppellettili minimi non sufficienti ad una dignitosa permanenza in tali ambienti.

Si aggiungono inoltre disagi legati a scarsa igiene e salubrità di tali luoghi non attribuibili a responsabilità
degli occupanti alloggi in quanto palesemente risultato di vetusta trascuratezza a cui tali locali sono da immemore tempo lasciati in termini di manutenzione.
I colleghi, ad oggi, sono costretti a coabitare con intasamenti che pregiudicano (se non impediscono) uso
dei servizi igienici e conseguenti allagamenti ripetuti e riversati anche in antistanti passaggi corridoio le stanze, costringendo gli stessi a far fronte sistematicamente a tali eventi con mezzi propri e di fortuna.
Si rappresenta, inoltre, che sembrerebbero compromesse anche le normali condizioni di sicurezza laddove sono rilevabili parti del soffitto non adeguatamente coperte con impianti di passaggio lasciati a vista e semi- pericolanti nel continuo delle coperture medesime.

Tale situazione richiede alla S.V. di predisporre quanto prima un serio intervento in termini di ispezione e sopralluogo degli ambienti e, in particolare, degli alloggi destinati al personale (es. palazzina 4 b), confidando che tale trascuratezza non sia l’ennesimo segnale di abbandono nei confronti del personale che, ivi ubicato per ragioni di servizio svolto lontano dai luoghi di residenza e contribuente di quota come
assegnatario , si è visto già in malo modo “sfrattare” da precedenti alloggi di duplice coabitazione o singola camera per ritrovarsi in più unità in unica camerata senza alcun rispetto per la persona in ampia interpretazione.
Si ritiene altresì richiedere una riflessione, se possibile, sulla possibilità che quanto previsto in termini economici da ogni collega ivi ubicato, proprio per le condizioni sopra esposte, sia temporaneamente sospeso in attesa di ripristino di condizioni di adeguatezza come accennato.

Si resta in attesa di sollecito riscontro in termini fattivi.

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