Compiti e funzioni della Direttrice - redarguire il personale che non piace! - C.C. Paola

Con riferimento alle diverse richieste inoltrate a Codesto Istituto (che si allegano per memoria) che la Dirigente Dott.ssa BOCCAGNA non ha ritenuto prendere in considerazione considerato il silente atteggiamento da Essa assunto, si ritiene doveroso, per le colleghe ed i colleghi che questa Confederazione rappresenta, come per tutto il personale che, a nostro avviso, merita comunque considerazione allorquando attende delucidazioni su quanto disposto in diverse situazioni, si ritiene opportuno intervenire nuovamente alla luce di segnalazioni che non apparrebbero di certo confortanti.
Rammarica e lascia sconcertati dover intervenire per notizie che poco hanno a che vedere con il solo buon andamento amministrativo mentre toccano ben più delicati ambiti laddove si riferiscono a contesti personali e personalizzanti adottati dalla Direttrice che sembrerebbe strumentalizzare la propria posizione dirigenziale per “redarguire” il personale che con Essa non condivide simpatie, empatia o servilismi di prassi.
In questa sede è bene chiarire che la scrivente OS non condivide né mai condividerà atteggiamenti verbali
o non verbali adottati dal personale che possano scadere in una mala-educazione e/o mancanza di rispetto sia nei confronti della dirigente sia nei confronti di chiunque condivida servizio e vita quotidiana in Istituto, confidando che il rispetto sia un valore da assumere e difendere in ogni contesto di convivenza
civile di società civile.
E se gli interventi “personalizzati” adoperati dalla dirigente siano stati strumento conciliativo per riprendere il personale che non ha assunto comportamenti adeguati, gli stessi scadono e perdono tale proposito nel momento in cui vengono posti in essere per “rimproverare” appartenenze sindacali non gradite o frequentazioni personalmente non gradite.
Non è trascorso molto tempo dalla diffusione della nota dipartimentale GDAP 07/07/2023.0274720.U con
la quale, riferendosi a norme comportamentali dei dipendenti pubblici, veniva sottolineata la “novità” (ironica locuzione per una prassi che sembrava potersi determinare di buona prassi ed educazione) concernente il ruolo dei dirigenti “chiamati a favorire il benessere organizzativo della propria struttura, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, nonché di relazioni. Interne ed esterne alla struttura medesima, basate su una leale collaborazione e su una reciproca fiducia e assumendo iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali”.
Si è preferito richiamare per intero quanto inserito nella nota DAP sopra citata per favorire una riflessione su quanto, invece, forse è stato mal interpretato nella parte riferita al benessere organizzativo, laddove lo stesso non dovrebbe riferirsi “al personale benessere” della dirigente, alle soggettive insicurezze relative al timore di perdita di peso in termini di stima, perché di stima dovrebbe preoccuparsi e non di instaurare una sorta di timore reverenziale a suon di velate minacce di forzati spostamenti di servizio o revoche incarichi.
Si ritiene doveroso informare i vertici dipartimentali di questa situazione che, se appurata con i consoni strumenti di controllo che si riterranno opportuno attivare, riuscirebbero a riportare serenità in un ambente attualmente davvero difficile da descrivere in termini di tensione, timore e stanchezza.
Alla Direttrice della C.C. di Paola si comunica trasmissione di tale missiva nelle forme sopra citate nel dovere di questa Confederazione di non assumere posizioni antitetiche e di principio oppositorio nei confronti della Stessa senza aver effettivi riscontri, siano essi, purtroppo, rispondenti a quanto esposto o, si spera, sconfessati e per i quali si provvederà, nel caso, ad assumersi le doverose responsabilità.